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La casa in affitto

Obiettivo: il gioco permette di far emergere i propri pregiudizi e i propri stereorotipi e, quindi, di poterci riflettere “a freddo”.  

Durata: 30 minuti  

Target: 10+

Obiettivi di sviluppo sostenibile: 1, 10, 13, 16, 17

Svolgimento: il formatore invita gli studenti a immedesimarsi in una situazione futura: sono oramai adulti, abitano in una casa propria, arredata a proprio gusto. Ricevono, però, una proposta di lavoro troppo interessante da rifiutare in Australia. Devono quindi decidere di affittare la casa tramite un’agenzia.  

All’annuncio, fatto tramite l’agenzia, rispondono diversi potenziali inquilini:

  • una ragazza albanese
  • due hostess svedesi
  • una professoressa di economia aziendale
  • una coppia di giovani sposi italiana
  • due fratelli marocchini

Quando gli studenti/studentesse hanno scelto a chi affittare la casa, il formatore integrerà le informazioni che ha dato l’agenzia. Solo in questa seconda fase si viene a sapere che:  

  • la ragazza albanese ha vinto il titolo di Miss Università di architettura, dove studia
  • le due hostess svedesi sono già nonne
  • la professoressa di economia aziendale ha 25 anni
  • la coppia di giovani sposi è reduce da sfratti e occupazioni abusive
  • i due fratelli marocchini sono: uno un modello, l’altro gestore di un ristorante

Materiale:  

  • Lista 1 e informazioni successive (si possono cambiare e riadattare)

Note: ispirato a "Il gioco della didattica interculturale", Pasquale D’Andretta, Emi, Bologna, 1999 e poi riorganizzato da CELIM e Mani Tese.

Un buon consiglio: invitare i ragazzi/e a una riflessione spontanea sugli stereotipi e sui pregiudizi, esplicitando che tutti/e li hanno.